lunedì 25 gennaio 2016

IL RITRATTO FOTOGRAFICO

Sicuramente ripercorrere le tracce della storia del ritratto fotografico sarebbe tedioso e dispersivo. Qui di seguito menzionerò alcuni eventi che potrebbero incuriosire. Resta sempre valido comunque il consiglio di leggere libri sulla storia del ritratto ed interessarsi non solo alla fotografia ma all’ arte in generale come sculture e dipinti soprattutto osservando l’uso ed il posizionamento delle ombre in funzione del risultato da ottenere. L’osservazione è uno strumento importantissimo per crescere fotograficamente.
Il punto di vista migliore quando si osserva una foto o un dipinto resta quello di mettersi dalla parte dell’artista, svuotando la propria mente da critiche o apprezzamenti dedicandosi solo al comprendere ciò che l’artista voleva rappresentare.
·         Qual’era l obiettivo del fotografo nel realizzare il ritratto?
·         Qual’era l’obiettivo del modello?
·         A quale pubblico è destinato il ritratto?
Andando ad una mostra fotografica ci aspettiamo di vedere immagini che ci accrescano . La possibilità di trarne il massimo profitto è proporzionale alla nostra capacità di vedere oltre l’immagine. Un aspetto da tener sempre presente è che il soggetto ritratto sarà parte attiva nella  composizione del nostro ritratto pertanto questo diventa un problema estremamente interessante perché esiste un interesse in gioco finale da parte di entrambi o addirittura da parte di un terzo che potrebbe aver commissionato il ritratto.
Parlando di una delle “relazioni” più interessanti della storia dell arte mi piace narrare velocemente quella tra il principe Filippo  IV e Diego Velasquez pittore. Filippo si innamorò talmente tanto dei ritratti di Velasquez che fece ritirare tutti quelli che gli erano stati fatti sino ad allora. Ad una attenta osservazione del ritratto, onestamente, non sembrano molto belli mettono in risalto alcuni difetti tipici di Filippo ma forse proprio queste imperfezioni piacevano al principe che lo tenne a corte sino alla fine dei suoi giorni. Con questo non voglio dire che il giudizio della modella o del modello debbano essere l’ago della bilancia ma in ogni caso è necessario capire se nel ritratto al di la della bellezza estetica il nostro soggetto ci si rivede ci si riconosce, senza rischiare di snaturarlo completamente. Gli aspetti psicologici del ritratto che saranno studiati più avanti sono tantissimi e vanno valutati molto attentamente. Approcciare con enorme spontaneità, con grossa apertura mentale e con la propria anima pronta ad incontrare quella delle altre persone .
L’avvento della fotografia rivoluziona un po tutto il mondo della ritrattistica. Il ritratto viene sempre commissionato perché è sempre necessaria la presenza di un tecnico esperto  ma i costi diventano sempre più popolari. Il ritratto fotografico del XIX secolo era la così detta Carte de visite.Nel 1888 George Eastman rivoluziona la pellicola creandone una avvolgibile , e attraverso la Kodak la fotografia viene messa nelle mani delle Masse , diventando uno dei sistemi di comunicazione più usati oggi. La storia della fotografia merita d’essere studiata affondo ma soprattutto meritano d’essere ammirati artisti come Nadar, Avedon , ma non vi è molto spazio in questa piccola dispensa che è dedicata ad affrontare l’aspetto teorico/pratico della fotografia di ritratto. Ciò nonostante alla fine del presente manualetto sarranno elencate le fonti che ritengo fondamentali per creare un bagaglio culturale minimo.
Entriamo ora nel vivo del nostro percorso. Infatti dopo aver visto le foto dei più grandi ritrattisti del passato è ora di dare uno sguardo a come è cambiato il ritratto ed il suo significato nei secoli. Diamo innanzi tutto una definizione generica del ritrato da cui partire. “ Il ritratto è la rappresentazione dell’aspetto di una persona o di un gruppo di persone”. A mio avviso comunque dipende molto dal contesto in cui il soggetto/ti è inserito. Il ritratto diventa oggi un’espressione di un modo di essere di un modo di vivere , l’espressione di ciò che siamo o che vorremmo essere o di quello che non siamo mai riusciti a diventare. Il significato di ritratto espande i propri confini , ed attraverso gli occhi e il corpo di altre persone trasmettiamo il nostro messaggio. Perdiamo la posa della ritrattistica formale a beneficio di inquadrature più creative . Non fraintendiamo però la creatività con l’osceno con la deregulation totale . Creatività sottintende , padroneggiare i dogmi per uscire da essi ma averne sempre ben presente i limiti. Il sottile confine che esiste tra fotografia classica e fotografia oscena è la fotografia cretiva , un sottile filo sul quale il funambolico fotografo deve camminare in equilibrio , e scivolare giù è facile .
Come abbiamo già visto il ritratto può essere espressione del fotografo, del soggetto o di entrambi. Se la ritrattistica ruota intorno all’essere umano, sia esso in posa o colto in un atteggiamento spontaneo, la fotografia in toto è una forma di meditazione, per capire in che direzione vanno i nostri ritratti e dove vogliamo arrivare dobbiamo fotografare tantissimo. Il detto l’esercizio rende perfetti vale sicuramente anche per la fotografia anche se i termini usati non sono proprio i più corretti . La parola esercizio sembrerebbe sotto intendere un compito che poi eseguiamo da soli per poi esporlo al giudizio di un mondo in cui non esistono giudici. L’aggettivo perfetto fa pensare, erroneamente, che dovremmo ambire ad una qualità impeccabile, cosa impossibile considerando la caratteristica soggettiva dell’arte. E’ invece l’esercizio intenso come “ sperimentazione personale” continua che ci permette di trovare la nostra strada .
La fotografia è un mezzo potente che assume un significato diverso a seconda di chi la guarda . Il potenziale impatto di un ritratto dipende molto da i gusti di chi la guarda dall’esperienza e dalle aspettative.
La dimensione artistica  della fotografia non è sempre chiara perché è sempre strettamente legata alla tecnica. Pur essendosi battuta per anni per essere riconosciuta come forma d’arte, ancora oggi ce chi non la ritiene tale. Anche la fotografia ritrattistica pubblicitaria ha una sua connotazione artistica perché c’è il desiderio, seppur impercettibile, di scuotere chi guarda. Parlando di fotografia creativa devo necessariamente accennare al fatto che uno dei modi migliori per creare è quello di utilizzare la luce a proprio uso. Infatti nella fotografia di moda o pubblicitaria la foto richiederà una luce adeguata per rendere il più realistica possibile lo scatto. La foto creativa necessita di sfruttare al meglio tutte le risorse siano flasjìh luci fisse, modificatori diffusori tempi e diaframmi in modo non convenzionale così da tentare ogni via per ottenere il proprio pre visualizzato obiettivo. Non stimo parlando di PIU’ E’ STRANO PIU’ E’ ARTISTICO , anzi non c’è nulla di peggio di partire con l’idea di fare arte , questo non deve essere un nostro problema, per noi l’essenziale è trovare qualcosa dentro da comunicare e veicolarlo attraverso la fotografia ed il ritratto sino ad avere la soddisfazione di vederlo creato. La tecnica e l’attrezzature deve essere l’ultima delle nostre preoccupazioni, scoprire il vuoto dentro di noi deve essere la delusione maggiore , in assenza di ISPIRAZIONE non ci sono megapixel che possano sopperire.
La prima cosa da stabilire è lo scopo del ritratto ovvero se è stato commissionato o se può essere usato liberamente dal fotografo, in pratica, è il destinatario delle immagini a dettare il contenuto. Tuttavia anche in uno scatto commissionato è il fotografo a prendere autonomamente tutte le decisioni estetiche. La scomposizione di un ritratto nei suoi elementi chiave – composizione, illuminazione e concetto è estremamente utile per tutti gli artisti che concepiscono la fotografia come una abilità acquisibile ma lo è ancora di più per tutti quei fotografi emergenti alla ricerca di un proprio stile. Come poter mettere insieme al meglio il soggetto con l ambiente in cui si trova ? Durante il percorso analizzeremo tutti gli aspetti pratici che ci consentano di rispondere al meglio a questa domanda. Ma la cosa che ora deve essere necessariamente chiarita è che va valutata sono i singoli aspetti che influenzano il rapporto tra soggetto e ambientazione : la personalità del modello/lla, il contesto disponibile (oggetti di scena etc) l’illuminazione e l’atmosfera o il messaggio che si vuole trasmettere. Profondità, colore, movimento, pose e post-produzione sono questi gli aspetti tecnici che vanno analizzati per ottenere il massimo dal vostro lavoro.
1.       MESSAGGIO: Va considerato spesso che l’uso di luce fotografica complica il lavoro se vogliamo ottenre un immagine estremamente naturale. Gli autoritratti (selfie) spesso lavorando con luce naturale ottengono un effetto spontaneo decisamente più incisivo rendendo il lavoro del ritrattista più complesso. Approcciamo il servizio fotografico avendo qualcosa in mente, non cerchiamo di scattare a vanvera nella speranza che venga fuori qualcosa , curiamo ogni dettaglio anche infinitesimale cercando di delineare il nostro obiettivo, contestualmente però non dobbiamo incaponirci, “ Se vi ponete in una situazione pregna di significato, sarà il significato a trovarvi Se provate ad imporre un significato per aggiungere contenuto non otterrete mai nulla (DiCorcia, 2011)” quindi partiamo da un idea e lasciamo che il colore e l’illuminazione ci guidino nel perseguirla. Bisogna lasciarsi andare un po allo spirito elastico della fotografia
2.       PERSONALITA’: ho fino ad ora utilizzato un termine antipatico che mi indispone “Modello” io lo considero un modo freddo distaccato troppo legato all’icona della bellezza stereotipata dei giorni d’oggi. Quando parliamo di modelli ci aspettiamo delle persone canonicamente belle. Naturalmente per una questione pratica utilizzo anche io questo termine , ma con un’accezione molto più ampia e meno dogmatica. Spesso il fotografp è portato a gestire e plasmare il modello per come era la sua concezione del progetto iniziale, lasciamo però libero sfogo al nostro collaboratore che potrà, se ben ispirato regalarci scatti di una naturalezza impressionante.
3.     ILLUMINAZIONE: Per realizzare fantastici ritratti non è necessario possedere una reflex digitale di ultima generazione. Certo la gamma dinamimica di queste ultime vi consente di fotografare in condizioni di luce “estreme” più rapidamente e con una risoluzione elevata. Tuttavia i  progressi tecnologici non sono necessariamente correlati al successo di una fotografia. La macchina fotografica, comunque, potrà aiutarvi esclusivamente da un punto di vista tecnico , ma ciò che realmente conta sono i contenuti, l’intenzione.





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