Lasciamoci ossessionare dalla luce
Osservare la luce deve diventare un esercizio quotidiano. L’effetto che la luce riflessa ha sugli oggetti ma soprattutto sui volti sui corpi , le ombre o l’assenza di esse deve essere per voi costante motivo di osservazione. I colori dorati della luce al mattino, esaminare le ombre formate da una tazzina poggiata sul tavolo del bar , alcune volte se ne formano tre , chiedersi come può avvenire come posso riprodurlo. Le piccole ombre nette all’ora di pranzo, i bagliori metallici prodotti verso il pomeriggio l’arancio salmone delle nuvole ed il colore del cielo che degrada dall’alto indaco al turchese sull’orizzonte. Tutte queste osservazioni fanno parte di una vivace capacità di sservazione e di una delicata sensibilità da parte del fotografo. Inquadrare con gli occhi e scattare una foto da archiviare mentalmente .
Con l’acronimo DICCD indichiamo le cinque voci che ci
aiuteranno a valutare la luce
·
DIREZIONE
·
INTENSITA’
·
COLORE
·
CONTRASTO
Imparare a vedere la luce migliorerà rapidamente le vostre
fotografie. Vedere realmente la luce non è solo una questione di vista, bisogna
pensare realmente ad essa . Pensiamo sempre alle ragioni per cui la luce appare
così com’è. Pensiamo DICCD.
DIREZIONE
Da
dove proviene la luce
La
direzione della luce ha enormemente a che fare con il creare un senso di forma e
texture alle immagini. Per essere più precisi la direzione della luce controlla
la larghezza delle ombre . E’ l’ombra effettivamente a creare un senso di forma
e texture nelle fotografie . SE VOGLIAMO CREARE UNA LUCE INTERESSANTE , BISOGNA
CREARE OMBRE INTERESSANTI , QUINDI GUARDIAMO LA LUCE E PENSIAMO ALLE OMBRE.
Quando
guardiamo una scena ne vediamo la profondità perché la distanza tra i nostri
occhi ci consente di vedere in “modalità stereoscopica” . La visione è quindi
tridimensionale. Una fotografia visualizzata ha solo due dimensioni quindi per
restituire profondità alle nostre immagini utilizzeremo le geometrie e le
ombre. La geometria ci dice che gli
oggetti cgrandi di si trovano vicino mentre quelli più piccoli lontano le ombre
invece ci rivelano la sagoma dell’oggetto.
La posizione e la larghezza delle ombre in una fotografia è
data dall’angolo tra la macchina fotografica e la fonte di luce. Per capire
meglio fare mo anche degli essercizi pratici. Immaginiamoci ora in modo teorico
di avere un soggetto illuminato da un’unica fonte di luce e di farla ruotare in
modo circolare attorno allo stesso. Vedremo la direzione come una delle
seguenti possibilità.
·
Sopra la
macchina fotografica o allineata con essaquesto questo significa che la
luce arriva direttamente sulle nostre spalle , questa condizione crea delle
luci piatte spesso con assenza di ombre significative. Da valutare sui primi
piani ma spesso non adatte a catturare una scena
·
Angolata
verso il soggetto (45°) destra o sinistra. Quando la luce raggiunge il
soggetto da una posizione angolata rispeto alla macchina fotografica, si creano
delle ombre, e le forme / texture diventano più visibili. La larghezza delle
ombre aumenta con l’allontanarsi laterale della sorgente di luce.
·
Di lato
rispetto al soggetto (90°) destra o sinistra: Quando la luce principale
arriva al soggetto da un lato si otterrà una luce molto teatrale , in alcuni
casi eccessiva. Vedremo successivamente che sarà necessario inserire una luce
di riempimento o un pannello riflettente dall’altro lato per rendere più
interessante lo scatto.
·
Dietro al
soggetto (135° o 180 °) : La luce in questa posizione ci consente il
classico scatto silhouette, la luce proveniente da dietro viene considerata
come luce secondaria , Scattare , ad esempio con la luce del sole alle spalle
dei soggetti è sempre un’ottima soluzione ma è necessario calibrare in modo
corretto una luce principale a compensare sulla parte frontale del soggetto.
Nota : Riempire le ombre. Per quanto le nostre fotocamere
siano buone non potranno (per il momento) riportare l’ampia visuale umana . Se
nella scena la differenza tra la zona più illuminata e i punti più bui è
eccessiva alcuni dettagli in una o nell’altra zona saranno privi di informazione
. Sarà necessario intervenire per colmare le zone dombra.
Luce chiave main light: E’ la luce principale che colpisce
il soggetto. Alcune volte proviene da davanti o è leggermente angolata
Luce di riempimento fill light: Luce che viene aggiunta alle
onbre.Può essere creata facendo rimbalzare una luce su un riflettore o
aggiungendo una luce secondaria , come un flash.
Anello o luce di contorno ream light: Una luce proveniente
da dietro che è vista dall’apparecchio fotografico come un contorno sottile di
luce intorno al bordo del soggetto.
ECCO ALCUNI ESEMPI
ECCO ALCUNI ESEMPI
il
primo (figura ) la luce è posizionata frontalmente alla modella. Lo sfondo è
illuminato in modo quasi uniforme il viso della Martina è pulito da ogni ombra
. Un’immagine abbastanza piatta che può rivelarsi un buon punto di partenza per
alcuni tipi di fotografia . Le foto non sono state ritoccate per rendere
l’effetto il più didascalico possibile. Lo schema luci consiste nel posizionale
una luce su ottagon o softbox in linea con la modella ad una altezza di circa
60 cm oltre l’altezza del soggetto stesso. Questo tipo di illuminazione risulta
naturale ma poco emozionante.
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Modella Martina Pigoni Mua Marzia Pistacchio |
In questa
seconda soluzione sul viso cominciano a crearsi alcuni contrasti tra luci ed
ombre . Questo tipo di illuminazione ottenuta con una fonte di luce a 45°
rispetto al soggetto non è di facile
impiego e necessita di una cura molto minuziosa per ottenere un risultato
ottimale è comunque un buon inizio. Come si può notare lo sfondo comincia a
disgregarsi un po . Questo tipo di effetto se utilizzato in modo corretto può
essere già di grande effetto
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